La neve che ti prendeva tanto
ancor prima di cadere
davanti alle tue finestre
o sulle rive d'argento del tuo fiume,
lenta,
invisibile marea
di memorie e voci,
è passata con un brivido da qui,
e senza passi felpati
lasciando
strade, campanili e uomini d'aria
è caduta sui tuoi occhi,
facendo il tuo nome
e chiudendolo come un fiore dietro una porta.
So dove sei ora
lo vedo
dai vetri lontani della mia casa,
dal mio cuore
sottile come un muro d'acqua,
anche se l'aprile caldo e quasi estivo
atterra all'improvviso le ginocchia.
Sei leggero, più vivo,
un vento libero
di andare
finalmente insieme alla neve
Tolmino Baldassari (Castiglione di Cervia, 1927 - Cannuzzo di Cervia, 2010), è considerato uno dei più grandi poeti italiani del 900, benchè la sua produzione sia quasi tutta in dialetto romagnolo.
È stato bracciante, meccanico, funzionario politico e sindacalista. Ha ricoperto la carica di consigliere comunale di Cervia dal 1951 al 1956 e dal 1964 al 1989.
Autodidatta, ha maturato una vasta cultura soprattutto nel campo della poesia ed ha tenuto lezioni di letteratura presso varie scuole e corsi di poesia presso l’Università per adulti di Ravenna.
Ha esordito nel dialetto romagnolo nel 1975. Ha collaborato con varie riviste. Notizie sulla sua biografia si trovano in Qualcosa di una vita, stampato a Lugo nel 1995 dalle Edizioni del Bradipo.
OPERE DI POESIA: Al progni sérbi, Ravenna 1975 (Prefazione di U. Foschi); E’ pianafôrt, Ravenna 1977 (Prefazione di G. Laghi); La campâna, Forlì 1979 (Prefazione di G. Bellosi); La nèva, Forlì 1982 (Con un saggio di F. Brevini e una prefazione di G. Giardini); Al rivi d’êria, Firenze 1986 (Commento di F. Loi); Ombra d’luna, Udine 1993 (Prefazione di G. Tesio); I vìdar, Faenza 1995 (Prefazione di P. Civitareale); E’ zet dla finëstra, Castel Maggiore 1998 (Prefazione di A. Cappi); L’éva, Villa Verucchio 2002 (Prefazione di G. Lauretano); Canutir, Rimini 2006
È stato bracciante, meccanico, funzionario politico e sindacalista. Ha ricoperto la carica di consigliere comunale di Cervia dal 1951 al 1956 e dal 1964 al 1989.
Autodidatta, ha maturato una vasta cultura soprattutto nel campo della poesia ed ha tenuto lezioni di letteratura presso varie scuole e corsi di poesia presso l’Università per adulti di Ravenna.
Ha esordito nel dialetto romagnolo nel 1975. Ha collaborato con varie riviste. Notizie sulla sua biografia si trovano in Qualcosa di una vita, stampato a Lugo nel 1995 dalle Edizioni del Bradipo.
OPERE DI POESIA: Al progni sérbi, Ravenna 1975 (Prefazione di U. Foschi); E’ pianafôrt, Ravenna 1977 (Prefazione di G. Laghi); La campâna, Forlì 1979 (Prefazione di G. Bellosi); La nèva, Forlì 1982 (Con un saggio di F. Brevini e una prefazione di G. Giardini); Al rivi d’êria, Firenze 1986 (Commento di F. Loi); Ombra d’luna, Udine 1993 (Prefazione di G. Tesio); I vìdar, Faenza 1995 (Prefazione di P. Civitareale); E’ zet dla finëstra, Castel Maggiore 1998 (Prefazione di A. Cappi); L’éva, Villa Verucchio 2002 (Prefazione di G. Lauretano); Canutir, Rimini 2006
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