mercoledì 23 settembre 2020

ALFONSINA STORNI (Svizzera 1892 - Argentina 1938)

 VADO A DORMIRE


Denti di fiori, cuffie di rugiada,

mani di erba, tu, dolce balia,

tienimi pronte le lenzuola terrose

e la coperta di muschio cardato.

Vado a dormire, mia nutrice, mettimi giù.

Mettimi una luce al capo del letto,

una costellazione: quella che ti piace,

tutte van bene, abbassala un pochino.

Lasciami sola, ascolta erompere i germogli,

un piede celeste ti culla dall'alto,

e un passero ti traccia un percorso

perchè dimentichi... grazie. Ah, un incarico:

se lui chiama di nuovo per telefono

digli che non insista, che sono uscita.

sabato 22 agosto 2020

THOMAS STEARN ELLIOTT

 

La cugina Nancy


Miss Nancy Ellicott

attraversava le colline e le domava,

cavalcava sulle coline e le domava,

le sterili colline della Nuova Inghilterra,

cacciando con i cani

per i pascoli delle vacche.

Miss Nancy Ellicott fumava

e ballava tutti i balli moderni,

e le sue zie non sapevano bene

cosa pensare a proposito,

però sapevano che era moderno.

Sugli scaffali tirati a lucido

vigilavano Arnold ed Emerson,

i difensori della fede,

l'esercito della legge inalterabile.


venerdì 10 luglio 2020

BRUNO MUNARI (centenario della nascita)


è vietato l’ingresso ai non addetti al lavoro
è vietato il lavoro ai non addetti all’ingresso
è ingrassato l’addetto ai non vietati al lavoro
è levato il gessetto ai non addetti all’ingrosso
è ingrossato il divieto ai non lavati di fosso
è addetto all’ingresso il non vietato al lavoro
è avvallato il lavoro all’ingresso del foro
è levato di dosso il divieto del tetto
è addossato il divieto ai non venati di rosso
è arrossato il viadotto ai derivati del cloro
è venduto il cruscotto con paletti di gesso
è ingessato il bompresso ai maledetti del fosso
è mozzato il permesso ai garretti del toro
è maledetto il congresso dei cavalli del moro
è forato il moretto nei contratti del coro
è contrito il foretto ai lavori del messo
è cessato il forzetto al divieto dell’oro
è venduto il merluzzo non senza decoro
è dettato il permesso ai verdetti del foro
è vietato l’ingresso agli addetti al lavoro

sabato 2 maggio 2020

PAOLO RUFFILLI


Poeta forlivese ma residente da anni a Treviso, è una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea ed è da molti anni direttore editoriale de "Le edizioni del Leone" di Venezia. Alcuni brani da "Le cose del mondo", il suo libro più recente.


“La cosa fastidiosa / è che tutto accada / anche quando non ci siamo / o, presi intanto / dentro un’altra storia, / non ce ne accorgiamo.”
“Mi preme su / dall’orlo nero dell’assenza / e mi impedisce / di passare i suoi confini / mi spinge e stringe / nella morsa amplificata / non mi dà tregua / ma non mi stanca / la notte bianca.”

“Eccolo, il nome della cosa: / l’oggetto della mente / che è rimasto preso e imprigionato / appeso nei suoi stessi uncini / disteso in sogno, più e più inseguito / perduto dopo averlo conquistato / e giù disceso sciolto e ricomposto / rianimato dalla sua corrosa forma e / riprecipitato nell’imbuto dell’immaginato.”

“Non c’è parola che possa dire / per due persone di genere diverso / la stessa cosa al non reciproco sentire, / meno che mai se in relazione al corpo: / voce già impressa nominandola incarnata / mentre esce spinta fuori dal soffio della gola / e, incarnandola nel sogno, dal desiderio / intanto delirata in due disegni e modi / alieni per usi e per mestieri, per forma / e per sostanza, per DNA e per stile / tra gli stranieri opposti maschile e femminile.”
“Emerge su dal fondo, esonda la parola / lingua di fuoco a rompere il silenzio / e pronunciare netto al mondo / ciò che aspetta ancora nell’assenza, / ciò che fluttua nell’andare più indistinto / ancora lì senza la forma e i contorni / e che di colpo cessa di essere in procinto / e si fa vivo da incolore, si assume e circoscrive / dentro il magico reticolo del nome / come contenuto del suo contenitore.”
“Il nominare chiama e, sì, / chiamando ecco che avvicina / invita ciò che chiama a farsi essenza / convocandolo a sé nella presenza. / È la ragione che si fa linguaggio / volto a spiegare perfino il sentimento, / musica interiore che su da sotto sale / e consegnandosi all’urto materiale / delle precipitose scaglie ondivaghe sonore / parla del suo scontrarsi per domarla / con la resistenza delle cose.”

venerdì 3 aprile 2020

ANNA FRANK


"Aprile"


Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

Non le case o i tetti, ma il cielo.


Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.



sabato 21 marzo 2020

ABELARDO DELGADO


 “Stupida America” 


Stupida America, 
vedi quel chicano
con un grosso coltello
nella mano ferma?
Non vuole accoltellarti,
vuole sedersi su una panchina
a intagliare crocefissi,
ma tu non glielo permetti.

Stupida America, 
senti quel chicano
che grida maledizioni
giù in strada?
E' un poeta
senza carta e matita,
e siccome non può scrivere,
sta per esplodere.

Stupida America, 
ricordi quel chicanito
bocciato in matematica e in inglese?
E' il Picasso 
dei tuoi stati occidentali.
ma morirà
con mille capolavori
appesi solo alla sua mente.