sabato 14 luglio 2012

ERNESTO GUEVARA DELLA SERNA


La poesia è in qualche modo una piccola rivoluzione, e quindi anche i rivoluzionari a volte sono ottimi poeti. Ernesto "Che" Guevara ne è un esempio.



La mia unica al mondo;
ho estratto di nascosto dalla dispensa di Hikmet questo unico verso innamorato, per
lasciarti l’esatta dimensione del mio affetto.
Ciò nonostante,
nel labirinto più profondo della lumaca taciturna
… si stringono e combattono gli estremi del mio spirito:
tu e TUTTI.
Quei TUTTI che mi chiedono la consegna totale,
che la mia sola ombra annerisca il cammino!
Ma senza truccare codici d’amore sublimato
ti porto di nascosto nel mio sacco da viaggio.
(Nella mia borsa di viaggiatore insaziabile io ti porto
come il pane nostro di ogni giorno).
Esco ad innalzare primavere di sangue e di calcina
e ti lascio, nell’incavo della mia assenza,
questo bacio senza dimora conosciuta.
Ma non mi è stata predetta la piazza riservata
alla marcia trionfale della vittoria
e il sentiero che porta al mio cammino è cosparso di ombre già funeste.
Se sono destinato all’oscuro fosso delle fondamenta,
mettilo da parte nell’archivio confuso del ricordo;
usalo nelle notti di lacrime e di sogni…
Addio, mia unica,
non tremare davanti alla fame dei lupi
né al freddo da steppa dell’assenza;
cammini accanto a me, dalla parte del cuore,
insieme andremo avanti fino a quando
sfumerà la rotta …
 
(Ernesto Guevara della Serna. il Chè. – Poesia inedita di addio ad Aleida March)
 
 


domenica 1 luglio 2012

RABINDRANATH TAGORE

Tagore (forma anglicizzata di Thakur) nacque a Calcutta il 6 maggio 1861 da una famiglia di antica nobiltà e di illustri tradizioni letterarie, tant'è che i suoi fratelli divennero tutti artisti nelle più disparate discipline. Una delle sorelle è la prima scrittrice bengalese, autrice di romanzi e racconti. Già noto all'età di vent'anni, divene famoso in tutto il mondo per la raccolta Gitanjali, per la quale ricevette il Nobel nel 1913. Fu grande amico di William Butler Yeats e di Ezra Pound, che contribuirono a farlo conoscere in lungo e in largo. Passò molti anni della sua vita a tenere conferenze in Asia, Europa e Stati Uniti. Fu molto attivo anche in campo politico: restituì, ad esempio, la carica di Sir nel 1919, dopo averla detenuta cinque anni, a causa di un massacro operato dagli inglesi nel Punjab. Si spense nella sua Calcutta all'età di ottant'anni, troppo presto, purtroppo per lui, per vedere l'indipendenza del suo Paese dai colonizzatori inglesi.



A mezzogiorno il gong risuona
al cancello del palazzo.
Non capisco perchè lasciano il lavoro
e girellano intorno alla mia siepe.
I fiori nei loro capelli
sono pallidi e appassiti,
le note dei loro flauti sono languide.
Scacciarli io non posso. Li chiamo e dico:
"L'ombra è fresca sotto i miei alberi,
amici... venute!"

A notte i grilli friniscono nei boschi.
Chi viene lentamente
e gentilmente bussa alla mia porta?
Il viso intravvedo vagamente,
nessuna parola viene detta,
il silenzio della notte è tutt'intorno.
Scacciare l'ospite muto io non posso.

Osservo il suo volto nell'oscurità,
e passano ore di sogno.