lunedì 27 agosto 2012

PIER PAOLO PASOLINI

AL  PRINCIPE




Se torna il sole, se discende la sera,
se la notte ha un sapore di notti future,
se un pomeriggio di pioggia sembra tornare
da tempi troppo amari e mai avuti del tutto,
io non sono piu' felice, nè di goderne, nè di soffrirne,
non sono piu' davanti a me, tutta la vita...
Per essere poeti, bisogna avere molto tempo,
ore ed ore di solitudine sono il mio modo
perchè si formi qualcosa, che è forza, abbandono,
vizio, libertà, per dare stile al caos.
Io tempo ormai ne ho poco: per colpa della morte
che viene avanti, al tramonto della gioventu'.
Ma per colpa anche di questo nostro mondo umano,
che ai poveri toglie il pane, ai poeti la pace.

mercoledì 1 agosto 2012

GIOVANNI PASCOLI


Numerose le manifestazioni in tutta Italia e manifestamente in Romagna, per celebrare il centenario della morte di Giovanni Pascoli, che nacque a San Mauro, piccolo centro tra Rimini e Bellaria. La vita e l'insegnamento lo portarono però in giro un pò per tutta la Penisola. Soggiornò a lungo a Castelvecchio, in provincia di Lucca, e fu grande amico di Giosuè Carducci, fondatore della Cattedra di Italianistica all'Università di Bologna, che lui stesso affidò in seguito a Pascoli. Sterminata e conosciuta a livello mondiale la sua produzione, di cui diamo qui un breve saggio, "La Quercia Caduta".



Dov'era l'ombra or sè la quercia spande
morta, nè più coi turbini tenzona.
La gente dice: "Or vedo, era pur grande".

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: "Or vedo, era pur buona".

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio, va.
Nell'aria, un pianto... d'una capinera

che cerca il nido che non ritroverà.