giovedì 14 settembre 2017

GIUSEPPE MURATORI

Forlivese, classe 1932, Muratori è il classico poeta che si autoproduce da oltre vent'anni, fedele alla Filograf, la tipografia di Forlì a cui affida le sue opere. Le sue, più che poesie, sono epigrammi, piccole macchie di colore scagliate qua e là. Queste sono tratte dal volume "Corrono i giorni", prefato dal Prof. Andrea Brigliadori, noto letterato locale, scomparso tre anni fa.


Tutti i giorni al mulino del tempo
scambi il tuo grano con farina


sei felice, e ti chiedi
come può più di te durare il tempo


corrono i giorni, come degli automi
indifferenti ai tuoi capelli bianchi

martedì 14 febbraio 2017

PETER RUSSELL





A volte penso che tutto sia perduto,
Che questa fatica sia solo uno spreco di tempo.
I ricchi e i famosi la fan franca col crimine,-
Io ho speso tutto il mio per la poesia, ad un costo
Che la gente considera folle. Pochissimi
Immaginano, a dir tanto, le pretese del Sublime,
E ancor più raro è chi ravvisi in una rima
L’Estasi diagnosticata da Longino.


Gli ininterrotti Talk-Show del Parlamento
cambiano la sudata cultura in spettacolo,
Dettan legge pubblicità e profitto,
Tutto è speso in distrazioni e lotterie, --
Son sano !”, sbotto, “e tutto il mondo è pazzo !”, --
Eli era cieco, ma Samuele udì il richiamo.








Sometimes I think that everything is lost
And all this labour just a waste of time.
The rich and famous get away with crime, -
I’ve spent my all on poetry at a cost
People consider crazed. A few, at most,
Imagine the demands of the Sublime,
And fewer still envisage in a rhyme
That Ecstasis Longinus diagnosed.


The non-stop Talk-Show of the Parliament
Turns hard-won culture to a spectacle,
Publicity and profit ruling all,
All on amusement and the Lottery spent, --
I’am sane” I boast, “And all the world’s a fool”, --
Eli was blind, but Samuel heard the call.


Pratomagno
16 January 1999













domenica 8 gennaio 2017

MICHELANGELO BUONARROTI


Michelangelo Buonarroti era anche un ottimo poeta. Il grande genio fiorentino viene ora scoperto come tale grazie ad un volume, "Michelangelo Buonarroti - Rime e Lettere", recentemente edito da Bompiani. Ecco tre estratti dal libro.


LA NOTTE, Silloge 37

Caro m'è il sonno, e più l'esser di sasso,
mentre che'l danno e la vergogna dura:
non veder, non sentir m'è gran ventura:
però non mi destar, deh, parla basso.


UN UOMO IN UNA DONNA, Rime 235

Un uomo in una donna, anzi un dio
per la sua bocca parla, ond'io per ascoltarla 
son fatto tal, che ma' più sarò mio,
l'credo ben, pò ch'io a me da lei fu tolto,
fuor di me stesso aver di me pietate;
sì sopra 'l van desìo mi sprona il suo bel volto,
ch'io veggo morte in ogni altra beltate.
O donna che passate per acqua e foco, 
l'alme a' lieti giorni, deh, fate c'a mè stesso
più io non torni


RIME COMICHE, 5

L'ho già fatto un gozzo in questo stento,
come fà l'acqua a' gatti in Lombardìa
o ver d'altro paese che si sia,
c'a forza 'l ventre appicca sotto 'l mento.
La barba al cielo, e la memoria sento
in sullo scrigno, e 'l petto fo d'arpìa,
'l pennel sopra 'l viso tuttavìa
mel fa, gocciando, un ricco pavimento.
E' lombi entrati mi son nella peccia,
e fò del cul per contrapeso groppa,
e' passi senza gli occhi muovo invano.