domenica 22 gennaio 2023

ROBERTO ROVERSI


Vi saluto, addio,
libri, libretti miei. Cari adorati. Io
non ho altri amici che voi
veri sinceri.
Quanti anni insieme
in un silenzio di opere garbate
bastava che allungassi la mano
e suoni s’alzavano di liete campane
nonché quel bisbigliare notturno
che da solo potevo ascoltare. Addio
per adesso non vi abbandono, lo giuro,
non vi abbandono affatto
sotto le unghie del gatto.

lunedì 9 gennaio 2023

GIOVANNI PAPINI


QUINTA POESIA


Al freddo sapore di mela renetta,
in lingua, per tutta la bocca
che succhia ed aspetta,
ritorna negli occhi la ciocca
immobile al dolco d’autunno,
sospesa alla voglia — una frasca
di verde cognate a Vertunno
distesa nel latte di vasca.
Mela renetta che mordo,
in questo riposo di festa,
adagio, come un ricordo
di dolcezza manifesta.
Una mi basta: nel gusto
di quell’instante, di quel morso,
rivedo all’ombra oblique del fusto
passare il blù come un chiaro discorso.
Tutto abbandono in disparte.
Figliolo di terra ed erede
d’incontrastabile parte
il Dio mal creduto mi vede.
Mia la foglia che strappo odorando
le dita — ma più la discesa
che rifarò, tra poco, pensando
a me, sotto l’aria che pesa.
Mia tutta, la campagna, in quel sapore
che maturamente si distrugge e si disfà,
mio l’odore e l’afrore
dell’imprecisa immensità.