Vi saluto, addio,
libri, libretti miei. Cari adorati. Io
veri sinceri.
Quanti anni insieme
in un silenzio di opere garbate
bastava che allungassi la mano
e suoni s’alzavano di liete campane
nonché quel bisbigliare notturno
che da solo potevo ascoltare. Addio
per adesso non vi abbandono, lo giuro,
non vi abbandono affatto
sotto le unghie del gatto.
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