venerdì 30 agosto 2013

SEAMUS HEANEY


E' scomparso un Premio Nobel per la letteratura, l'irlandese Seamus Heaney. Ecco una sua poesia.




Quatta quatta con il colpo in canna

Fra medio e pollice sta la penna.



Sotto la finestra un raspo netto all'internarsi

Della vanga nel terreno ghiaioso:

È mio padre che dissoda. Guardo in basso,

Finché sotto sforzo, a groppa curva

Sulle aiuole, torna venti anni indietro

Piegandosi a tempo per i solchi

Di patate che vangava.


A posto sul vangile lo scarpone,

Saldo fulcro del manico il ginocchio,

Cavava gambi, ficcava a fondo la lucente lama

Per spargere patate nuove che noi raccattavamo

Adorandone fresca la durezza nella mano.


Per Dio, il vecchio ci sapeva fare

Con la vanga. Come il suo vecchio.


Mio nonno in una giornata tagliava più torba

Di chiunque altro nella torbiera di Toner.

Una volta gli portai il latte in una bottiglia

Sciattamente turata con la carta.

Si raddrizzò per bere e subito riprese.


Con cura a fare tacche e fette, spalandosi le zolle

Dietro le spalle, sempre più a fondo

A cercare quella buona. Scavando.


Il freddo afrore di terriccio di patate, risucchio e stacco

Da torba in guazzo, secco taglio della lama

Nelle radici vive, mi si risvegliano in testa.

Ma non ho vanga per seguire uomini come loro.


Fra medio e pollice

Quatta quatta sta la penna.

Sarà la mia vanga.




sabato 10 agosto 2013

LOUIS FERDINAND CELINE



Dal mitico autore del "Viaggio ai bordi della notte"


ecco a voi "La fuga"




Rotolando tra le labbra


il fremito soffuso d'una risacca disinvolta


risuona fino a tuonare


in questa tana accogliente.


Tutto assopito negli idiomi


della sarabanda resta


immoto. Anche il pendolo


è finalmente a piombo.


Malgrado talora affiorino


graffiti grommati di crepuscoli e


notti, crepe inarrivabili di brume, fiotti


di sorgente nulla sarà sfiorato,


nulla destato dal letargo meraviglioso,


nessuna inflessione troverà l'alba sperata.

Aspetteranno le mani


in questa brezza la tempesta


per fuggire sulla bocca


di quel che rimane.