lunedì 27 marzo 2023

JORGE LOUIS BORGES

 

Né l’intima grazia della tua fronte luminosa
come una festa
né il favore del tuo corpo, tuttora arcano
e tacito e fanciullesco,
né l’alternarsi delle tue vicende in parole
o in silenzi
saranno offerta cosí misteriosa
come rimirare il tuo sonno coinvolto
nella veglia delle mie braccia.
Di nuovo miracolosamente vergine per la virtú
assolutoria del sonno,
serena e splendente come fausto ricordo trascelto,
mi offrirai quella sponda della tua vita
che tu stessa non possiedi.
Proiettato nella quiete,
scorgerò quella riva estrema del tuo essere
e ti vedrò forse per la prima volta
quale Iddio deve ravvisarti,
annullata la finzione del Tempo,
senza l’amore, senza di me.

domenica 19 marzo 2023

ANNA MARIA ORTESE

 

Il cielo sulla mia testa,

l'azzurro che mi guarda,

il sole che mi abbraccia,

le montagne che ardono immobili,

il vento che grida,

tutto questo sei tu.

Sei anche il mio paese,

sei la speranza.

Per quelli che non ti hanno visto

ho un'ansia nel cuore,

vorrei regalare il mio amore.

Ma non ancora, rimani,

dolcezza, a guardarmi.

Gelo, neve, torrenti

di tenebra e dolore

feriscono la mia memoria,

ogni strada chiusero,

e storia.

Mia bandiera di seta celeste,

sono una terra che duole.

Mio fratello caro,

padre e bambino mio,

non avevo nulla di cui bearmi,

ora guardo i tuoi occhi.

Quando morirò, 

volate o rivi azzurri,

a cercare altra sete e fame,

altro oscuro deserto.

Io non ho più paura,

non voglio che altri ne abbia.

Guardati intorno, consolazione.

Corri, speranza.

Scendi, giovane fiume,

pura luce sulle

pietraie del mondo.

Oh, amore, batte troppo

il mio cuore perchè io

non sappia d'essere sveglia.

Ma un sole così alto fa piangere.

Riposa sulla mia gola, riposa,

coprimi gli occhi,

bandiera cara.

giovedì 16 marzo 2023

WALTER GALLI

  

La grande poesia di Walter Galli, uno dei più grandi poeti dialettali italiani del secondo Novecento e il più grande in assoluto della storia di Cesena.

I nómar sgaf dla Valdóca (Quartiere di Cesena, ndr)
Prema ch’e’ sia trop tèrd
bsugnarà pu ch’a v’ degga dla Valdóca:
quàtar capani sgangarèdi e una vióla,
e dla zenta ch’la j à campè la vita aqué:
instèdi cun al moschi int j ócc
e invìran ch’e’ giazeva l’acva int i calzìdar,
me, e’ fiól ’d Galóz e’ barbir,
prema che gnasquèl e’ sia pórbia.
Cuntev la stória
ad clu ch’l’è arturnè a ca’ da l’Argentina
dopo a trent’an, l’à rapè al schèli senza arfiadè,
u s’è stuglè int e’ lèt invstì, e l’è passè acsé,
ad cl’ètar ch’a tulami sempra in zir
parché e’ scureva e e’ rideva da par lo,
de’ pór Giorgio ch’e’ tulét méi fès ’mazè ’d bòti
piotòst che fè la spia cun i tedesch,
dla Fidalma cla vólta ch’la balét
cun e’ fiól de’ Marchés a e’ Leon d’Ór,
invstida da Pierró, e’ lun lóv de’ vintcèt.
I numeri dispari della Valdoca
Prima che sia troppo tardi / bisognerà pure che vi dica della Valdoca: / quattro catapecchie sgangherate e un vicolo, / e della gente che ha campato la vita qui: / estati con le mosche agli occhi / e inverni che gelava l’acqua nei secchi, / io, il figlio di Galóz il barbiere, / prima che tutto sia polvere. // Raccontarvi la storia / di quello che ritornò dall’Argentina / dopo trent’anni, ha salito le scale senza fiatare, / si è disteso vestito sul letto, ed è passato così, / di quell’altro che prendevamo sempre in giro / perché parlava e rideva da solo, / del povero Giorgio che preferì farsi ammazzare di botte /
piuttosto che fare la spia con i tedeschi, / della Fidalma quella volta che ballò / con il figlio del Marchese al Leon d’Oro, / in costume da Pierrot, il lunedì grasso del ’27.
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lunedì 6 marzo 2023

GIORGIO CAPRONI

 

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto.
Come potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.