sabato 4 febbraio 2012

WYSLAWA SZYMBORSKA

Mentre il nostro Bel Paese disserta perfino nei telegionali delle " divertenti vicende" del mago Otelma all'Isola dei Famosi o del clamoroso caso del grande incasso di un film italiano da premio Oscar ("Benvenuti al Nord") in un silenzio AGGHIACCIANTE dei media se ne è andata  pochi giorni fa WISLAWA SZYMBORSKA, premio Nobel per la letteratura per il 1996 e considerata unanimemente il più GRANDE POETA vivente. Si è spenta a 88 anni nella sua Polonia, a Cracovia, in punta di piedi come aveva sempre vissuto.


Nulla è in regalo, 
tutto è in prestito...
sono indebitata fino al collo.
Sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.

È così che è stabilito,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito.

È troppo tardi per impugnare il contratto.
Quanto devo
mi sarà tolto con la pelle.

Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori.
Su alcuni grava l’obbligo
di pagare le ali.
Altri dovranno, per amore o per forza,
rendere conto delle foglie.

Nella colonna Dare
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un peduncolo
da conservare per sempre.

L’inventario è preciso,
e a quanto pare
ci toccherà restare con niente.

Non riesco a ricordare
dove, quando e perché
ho permesso che aprissero
questo conto a mio nome.

La protesta contro di esso
la chiamano anima.
E questa è l’unica voce
che manca nell’inventario.

2 commenti:

  1. Guardate com'è sempre efficiente,
    come si mantiene in forma
    nel nostro secolo l'odio.
    Con quanta facilità supera gli ostacoli.
    Come gli è facile avventarsi, agguantare.

    Non è come gli altri sentimenti.
    Insieme più vecchio e più giovane di loro.
    Da solo genera le cause
    che lo fanno nascere.
    Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.
    L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

    Religione o non religione -
    purché ci si inginocchi per il via.
    Patria o no -
    purché si scatti alla partenza.
    Anche la giustizia va bene all'inizio.
    Poi corre tutto solo.
    L'odio. L'odio.
    Una smorfia di estasi amorosa
    gli deforma il viso.

    Oh, quegli altri sentimenti -
    malaticci e fiacchi.
    Da quando la fratellanza
    può contare sulle folle?
    La compassione è mai
    giunta prima al traguardo?
    Il dubbio quanti volenterosi trascina?
    Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

    Capace, sveglio, molto laborioso.
    Occorre dire quante canzoni ha composto?
    Quante pagine ha scritto nei libri di storia?

    Quanti tappeti umani ha disteso
    su quante piazze, stadi?

    Diciamoci la verità:
    sa creare bellezza.
    Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
    Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.
    Innegabile è il pathos delle rovine
    e l'umorismo grasso
    della colonna che vigorosa le sovrasta.

    È un maestro del contrasto
    tra fracasso e silenzio,
    tra sangue rosso e neve bianca.

    E soprattutto non lo annoia mai
    il motivo del lindo carnefice
    sopra la vittima insozzata.

    In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
    Se deve aspettare, aspetterà.
    Lo dicono cieco. Cieco?
    Ha la vista acuta del cecchino
    e guarda risoluto al futuro
    - lui solo.

    traduzione di Piero Marchesani

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  2. fantastica... era davvero incredibile, grazie, un regalo bellissimo, anche daniele guidazzi ha pubblicato varie cose su fbook, era molto amata anche in italia, smack

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