lunedì 6 febbraio 2012

PATRIZIA DIAMANTE

Patrizia Diamante è immeritatamente sconosciuta come poetessa.  Alterna e impasta felicemente poesia e pittura, e d'altro canto, abitando a Firenze, non potrebbe essere altrimenti. Questo testo impareggiabile s'intitola "I miei capelli", e mi è stato dedicato nell'agosto di due anni fa. Stupefacente capacità di illuminare con le parole, e con piccoli tratti descrivere un intero universo.


Sono fili ramati selvaggi,
nuvole d'oro e rime di bronzo
confuse nella tana dei lupi,
sono eremi sospesi, ebbri,
erranti in rami metallici,
elettrici sotto la luna piena...
sono saltellanti e vaghi latrati
balzi di onde, caotiche,
meduse con le trecce di grano,
sono l'estasi pura del caos,
il rifugio di falene notturne
la sintassi del cielo animale...
sono preistorici, esuberanti
come la chioma d'una bufera,
umidi di nebbia e collerici.

Sono timidi, introversi, arricciati,
nemici del pettine, riottosi,
amanti della tempesta d'aria,
sono secchi, e sedimenti di rose,
emuli dell'entropìa ventosa,
migranti senza confine, nudi,
evanescenti pelurie di sabbia...
sono grumi, sono capelli ebraici,
indomabili, senza una conversione,
vagando, s'annodano in mare...
sono il residuo di un lontano pirata,
la schiuma assente, lo scoglio vivo,
il tremore del tempo sulla battigia.

Sono creature non docili, fragili,
ma senza resa alcuna s'avviluppano,
gridano,
ti accarezzano...

5 commenti:

  1. ...comunque il termine "dimenticato" lo rigiro verso di loro, io dimentico la maggioranza che vegeta in esistenze di plastica, dimentico di accendere la televisione, dimentico di alimentare l'acquario della vanità di pochi, dimentico i gossip, le passerelle, i festival canori, gli eventi mondani, le sante feste comandate, l'ossequio al potente, il sussiego la piega finta la borsa griffata il tacco 12 il culo rifatto, le marce militari, i limiti che marciscono, dimentico di fare shopping per i saldi, di fare casting e jogging, dimentico di fare i regali per Natale, dimentico di non essere tecnologicamente avanzata, dimentico d'essere stata battezzata, dimentico dio, dimentico me stessa e persino nel giorno della memoria avanzo il diritto alla dimenticanza... :)

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  2. Questo oceano capovolto, appeso sopra le case,

    denso di stelle marine e di orche sfilacciate,

    agita sulla mia testa cesti di cavoli viola

    lunghi dinosauri che ormai si decompongono.

    Ci sono forme modellate dal vento, e resti,

    hanno la consistenza dei corpi senza pelle,

    il caos di questo oceano li ha portati alla deriva

    la calma apparente della luce li ha persi lontano.

    Sento il vento che sibila in fessure di cemento,

    vola insieme a uno spartito musicale, un piatto,

    un cane che lecca il pavimento, un ramo secco,

    il germoglio della sera, la meraviglia del mondo.



    ...mia poesia...

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  3. davvero stupefacente Andrea

    un caro saluto

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  4. Oddio, non è che mi arresteranno per questo?

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