sabato 30 settembre 2023

FRANCO MANESCALCHI

 CARTOLINA POSTALE

Sono stanco davvero: ho visto il mare
nelle pendici fra Volterra e Cecina dove il tempo si scioglie in mille pieghe
e i fantasmi camminano sull’acqua del passato remoto che ritorna.
Ho visto il mare della preistoria
alzarsi sulle crete lavorate
e rianimare i fossili.
Sono stanco davvero: a Populonia
ho sentito le acque ritirarsi
e riemergere il golfo di Baratti
coi bastioni murati dove adesso
le alghe ricominciano il percorso precario dei millenni
verso casa uscendo da quel gioco di colline
e di lingue di terra senza tempo
dove Firenze appare oltre le balze
del Chianti e ogni apparenza ha preso il volo
e sono stanco d’essere nel vero
Rimani, non c’è niente da spartire. Ora il tavolo è nudo, nudo il legno.
Si legge il tempo, le sue dure spine,
A nodo a nodo, come in un disegno.
Metti la giacca alla spalliera e siedi.
Anche la gatta tace nel suo regno, Regno che tu mutissima presiedi.
I fogli sono bianchi nel cassetto.
Alto sui tetti il sole arde Rifredi.
Forse il tempo è compiuto, ma di getto.
Un volo di piccioni al cornicione scompiglia l’orizzonte ed io rimetto
– con un gesto improvviso – in discussione
ogni certezza, l’ultimo copione

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