domenica 8 gennaio 2017

MICHELANGELO BUONARROTI


Michelangelo Buonarroti era anche un ottimo poeta. Il grande genio fiorentino viene ora scoperto come tale grazie ad un volume, "Michelangelo Buonarroti - Rime e Lettere", recentemente edito da Bompiani. Ecco tre estratti dal libro.


LA NOTTE, Silloge 37

Caro m'è il sonno, e più l'esser di sasso,
mentre che'l danno e la vergogna dura:
non veder, non sentir m'è gran ventura:
però non mi destar, deh, parla basso.


UN UOMO IN UNA DONNA, Rime 235

Un uomo in una donna, anzi un dio
per la sua bocca parla, ond'io per ascoltarla 
son fatto tal, che ma' più sarò mio,
l'credo ben, pò ch'io a me da lei fu tolto,
fuor di me stesso aver di me pietate;
sì sopra 'l van desìo mi sprona il suo bel volto,
ch'io veggo morte in ogni altra beltate.
O donna che passate per acqua e foco, 
l'alme a' lieti giorni, deh, fate c'a mè stesso
più io non torni


RIME COMICHE, 5

L'ho già fatto un gozzo in questo stento,
come fà l'acqua a' gatti in Lombardìa
o ver d'altro paese che si sia,
c'a forza 'l ventre appicca sotto 'l mento.
La barba al cielo, e la memoria sento
in sullo scrigno, e 'l petto fo d'arpìa,
'l pennel sopra 'l viso tuttavìa
mel fa, gocciando, un ricco pavimento.
E' lombi entrati mi son nella peccia,
e fò del cul per contrapeso groppa,
e' passi senza gli occhi muovo invano.


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