lunedì 16 aprile 2012

UMBERTO SABA

Noto poeta triestino (1883-1957), di padre cristiano e madre ebrea, fu abbandonato dal padre prima di nascere, adottando il cognome materno. Dopo la guerra, e sposatosi con Lina da cui ebbe una figlia, finì per farsi libraio antiquario nella sua Trieste, percorrendo una vita segreta e modesta. Poeta d'esplorazione, lontano da mode letterarie e inclassificabile, quindi.




Io  sono  come  quella  foglia  -  guarda  -
sul  nudo  ramo,  che  un  prodigio  ancora
tiene  attaccata.

Negami  dunque.  Non  ne  sia  attristata
la  bell'età  che  ad  un'ansia  ti  colora,
e  per  me  a  slanci  infantili  s'attarda.

Dimmi  tu  addio,  se  a  me  dirlo  non  riesce.
Morire  è  nulla:  perderti  è  difficile.

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