
Sono stanca, hai detto
levandoti il camice
così piccola, di colpo
con le scarpette di gomma
nei corridoi silenziosi
dove è padrone il dolore.
La testa china su una cartella
pressione azotemia glicemia
i miei giochi di parole
per farti ridere
e portarti via. Zia.
Non posso devo finire
gli alberi sono rossi di sole
stanotte forse muore
la camera cinquantotto
e noi decidiamo se andare al cinema.
La mia malattia è la tua.
Il dolore degli altri
non si stacca dalla pelle
nè lasciando un camice
nè finendo una poesia
e sono stanco, anch'io
che non salvo vite
e non curo ferite
neanche le tue e le mie.

Le mucche dormono
dentro la stalla stanno insieme strette
e con il fiato fan le nuvolette
e sognano
le mucche sognano
un cielo azzurro bianco come il latte in cui decollano come farfallette
e volano
le mucche volano
sopra le nuvole dall'alto puntano le naturali loro artiglierie
e poi bombardano le macellerie
ma poi si svegliano le mosche ronzano
è già mattino
e le mucche pensano
le mucche pensano al loro destino
cos'è la vita infine?
Oggi siamo qui, domani scaloppine.

A un passaggio a livello
lontano dal mondo
un giorno d'agosto assolato
un capostazione annoiato
vide a un finestrino
di un accelerato
una signora bruna
e piú non lavorò
passava le serate
a guardare la luna
e i treni si scontravano
ma lui non li sentiva
prima o poi l'amore arriva.

Scusami,
ho usato
la nostra canzone
per una nuova
relazione.