La frase "Don't Try" (Non
provarci) incisa sulla tomba di Bukowski, riprende un concetto caro allo
scrittore, secondo il quale è inutile provare a fare ciò di cui non si ha
dentro non soltanto la passione, ma la necessità di farlo. Il riferimento
esplicito è alla scrittura, ma può valere per qualsiasi altra aspirazione.
"E così vorresti fare lo
scrittore?"
Se non ti esplode dentro, a dispetto di
tutto, non farlo,
a meno che non ti venga dritto dal cuore
e dalla mente
e dalla bocca e dalle viscere, non
farlo.
Se devi startene seduto per ore, a
fissare lo schermo
del computer o curvo sulla macchina da
scrivere
alla ricerca delle parole, non farlo.
Se lo fai solo per soldi o per fama, non
farlo.
Se lo fai perché vuoi delle donne nel
letto, non farlo.
Se devi startene lì a scrivere e
riscrivere, non farlo,
se è già una fatica il solo pensiero di
farlo, non farlo.
Se stai cercando di scrivere come
qualcun altro, lascia perdere,
se devi aspettare che ti esca come un
ruggito,
allora aspetta pazientemente, se non ti
esce
mai come un ruggito, fai qualcos’altro.
Se prima devi leggerlo a tua moglie, o
alla tua ragazza,
o al tuo ragazzo, o ai tuoi genitori, o
comunque
a qualcuno, non sei pronto.
Non essere come tanti scrittori, non
essere come tutte
quelle migliaia di persone che si
definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e
pretenzioso,
non farti consumare
dall’autocompiacimento.
Le biblioteche del mondo hanno
sbadigliato
fino ad addormentarsi per tipi come te.
Non aggiungerti a loro, non farlo.
A meno che non ti esca dall’anima come
un razzo,
a meno che lo star fermo non ti porti
alla follia
non farlo, a meno che il sole dentro di
te
stia bruciandoti le viscere, non farlo.
Quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da sé e continuerà finché morirai
o morirà dentro di te.
Non c’è altro modo, e non c’è mai stato.