mercoledì 25 settembre 2024

RINO GAETANO (dall'album "Mio fratello è figlio unico")

 


Vecchi solai e ciminiere Lavatoi al decimo piano Fumo che sale il paradiso E gli angeli cadono giù La zappa il tridente il rastrello la forca L'aratro il falcetto il crivello la vanga E la terra che spesso t'infanga Una mansarda in via Condotti Moquette plafond cassettoni Giovani artisti e vecchie tardone Si realizzano nel nobile bridge La zappa il tridente il rastrello la forca L'aratro il falcetto il crivello la vanga E la terra che spesso t'infanga Giovane e bello divo e poeta Con un principio d'intossicazione aziendale Fatturato lordo la classifica che sale Il resto lo trova naïf La zappa il tridente il rastrello la forca L'aratro il falcetto il crivello la vanga E la terra che spesso t'infanga Castoro visone il conte dell'acqua Salmone caviale champagne La grande soubrette Brigitte La Cagne Coperta di cincillà La zappa il tridente il rastrello la forca L'aratro il falcetto il crivello la vanga E la terra che spesso t'infanga

Com'era bella Rosita
di bianco vestita
più bella che mai

giovedì 19 settembre 2024

CHARLES BUKOWSKI


La frase "Don't Try" (Non provarci) incisa sulla tomba di Bukowski, riprende un concetto caro allo scrittore, secondo il quale è inutile provare a fare ciò di cui non si ha dentro non soltanto la passione, ma la necessità di farlo. Il riferimento esplicito è alla scrittura, ma può valere per qualsiasi altra aspirazione.

 

 "E così vorresti fare lo scrittore?"

 

Se non ti esplode dentro, a dispetto di tutto, non farlo,

a meno che non ti venga dritto dal cuore e dalla mente

e dalla bocca e dalle viscere, non farlo.

Se devi startene seduto per ore, a fissare lo schermo

del computer o curvo sulla macchina da scrivere

alla ricerca delle parole, non farlo.

Se lo fai solo per soldi o per fama, non farlo.

Se lo fai perché vuoi delle donne nel letto, non farlo.

Se devi startene lì a scrivere e riscrivere, non farlo,

se è già una fatica il solo pensiero di farlo, non farlo.

Se stai cercando di scrivere come qualcun altro, lascia perdere,

se devi aspettare che ti esca come un ruggito,

allora aspetta pazientemente, se non ti esce

mai come un ruggito, fai qualcos’altro.

Se prima devi leggerlo a tua moglie, o alla tua ragazza,

o al tuo ragazzo, o ai tuoi genitori, o comunque

a qualcuno, non sei pronto.

Non essere come tanti scrittori, non essere come tutte

quelle migliaia di persone che si definiscono scrittori,

non essere monotono o noioso e pretenzioso,

non farti consumare dall’autocompiacimento.

Le biblioteche del mondo hanno sbadigliato

fino ad addormentarsi per tipi come te.

Non aggiungerti a loro, non farlo.

A meno che non ti esca dall’anima come un razzo,

a meno che lo star fermo non ti porti alla follia

non farlo, a meno che il sole dentro di te

stia bruciandoti le viscere, non farlo.

Quando sarà veramente il momento,

e se sei predestinato,

si farà da sé e continuerà finché morirai

o morirà dentro di te.

Non c’è altro modo, e non c’è mai stato.