"Nella notte scesa sulle scale"
Questa luce dimenticata accesa
nella notte scesa con le stelle sulle scale
vorrei averla dimenticata io,
per poterti trattenere più a lungo
nel cerchio aperto del mio sguardo.
Nel cuore delle mie stanze.
Ancora, sai, per un po’. Proprio come un battito
di ciglia o un ospite davvero caro. Atteso.
Come un viaggiatore, ti confesso, dei luoghi
piccoli o grandi della mia esistenza.
Questo fumo leggero, questo tuo odore
che non mi lascia, lo sento
salire via via i gradini, col vento
umido venuto fin qui da un mare
in fermento. Sarà lo scirocco che imperversa,
penso. Ma anche quel fumo vorrei
averlo acceso per te, seguendo la sigaretta
disegnare piano l’aria, sfiorare e giocare
libera con la tua bocca.
E poi guardarti con le parole dolci
di uno sguardo, per dirti di riporla via.
Cosa che faresti, lo so, senza opporti...
Spegnerla senza spegnere mai
il tempo che passa fra le ore della nostra pelle,
o questo abbraccio così sottile
e stretto, che ci avvolge e ci rende
all’improvviso
una cosa sola, viva per amore.