
Dal punto ov’io siedo
volgendo intorno lo sguardo pigro
partono infinite vie:
nella disperazione di seguirle tutte
contemplo il cielo.

Per il tuo limite azzurro
dove la luce s’increspa
fiore dell’attimo
apri nel palpito d’ali i tuoi petali
nel cerchio della chiusa forma.

Qualche cosa che non tornerà.
Ma questo spazio senza fine
nella mia anima – questo è.
Ti sento, vita,
ti porto lieve su ogni fibra,
come ogni zolla il cielo,
gioia senza grido.
Tu – negli occhi sei Tu
negli occhi degli occhi sei Tu
in codesto tuo Nulla Tutto che s’apre,
cielo in un cielo, nel fondo
delle tue pupille, sei Tu.